Calcio a 5 femminile: mimose e determinazione
- Posted by Ufficio Stampa
- On 09/03/2019
BERNALDA – Quale modo migliore per festeggiare la festa della donna per una sportiva? Probabilmente nulla di meglio che stare in campo e fare ciò in cui ci si diverte. Così per le ragazze della Rappresentativa femminile di Basilicata del calcio a 5 il giorno della festa della donna è coinciso con una seduta di allenamento al PalaCampagna di Bernalda in cui le ragazze dirette da Stefania Gorga hanno dato vita a una prima parte di esercizi di riscaldamento e successivamente hanno messo a punto alcuni schemi nella partitella in famiglia. Le ragazze lucane hanno dimostrato grande impegno durante la seduta di allenamento mostrando anche un certo affiatamento nel gruppo. Accolte da un fascio di mimose portate dal responsabile regionale del Calcio a 5 e vice presidente del Cr Basilicata, Pino Palazzo, le presenti sono state dirette dall’arbitro Margherita Perrucci della sezione di Matera anch’essa omaggiata di un piccolo dono floreale. Presenti all’allenamento Marianna Mollica, Chiara Centrone, Sara Petta, Emanuele Dalila Gorga, Noemi Galante (Flacco Venosa), Siria Libonati, Miriam Ferrari, Patrizia Lauria (Avis Lauria), Giovanna Do Amaral, Alice Ferrara (Bernalda), Siria Farì, Marilena Farì (Pisticci), Stefania Di Lena, Desiree Stagno, Ergesia Alla, Anapaola Araujo, Lucia Dinota (Tecnolens Matera). Dopo l’allenamento le calcettiste lucane hanno partecipato al pranzo organizzato all’Hotel Forliano di Bernalda e successivamente si sono recate a Pisticci dove hanno preso parte ad una manifestazione organizzata dalla locale Amministrazione Comunale assieme al club di calcio a 5 del posto. Durante il momento conviviale all’Hotel Forliano, dove tutte le ragazze presenti hanno ricevuto in omaggio uno zainetto offerto dal Cr Basilicata, abbiamo avvicinato una delle ragazze presenti all’evento per conoscere qualcosa in più del mondo del calcio a 5 femminile e di come le ragazze di oggi vivono il significato della festa della donna. “ Per noi è importante celebrare questa giornata, soprattutto tutte insieme – dice Alice Ferrara, 17 anni calcettista del Bernalda Futsal – perché il calcio a 5 femminile in Basilicata deve ancora svilupparsi nel modo migliore rispetto alle altre regioni. Al TdR alcune volte notiamo le differenze anche se noi cerchiamo di rappresentare al meglio la nostra regione. Ci stiamo impegnando moltissimo anche grazie a mister D’Urso e Stefania Gorga che ci stanno seguendo da tanto tempo”. Ma come è vista una ragazza che gioca a calcio a 5 o ancora di più a calcio, due sport che nell’immaginario collettivo appartengono al mondo maschile? “Ci sono pareri e atteggiamenti discordanti – ammette la giovanissima calcettista bernaldese -. Alcuni rimangono stupiti ma nel bene. Prima era difficile che una ragazza si mettesse a rincorrere un pallone, fortunatamente adesso è una cosa molto più consueta. C’è anche da dire che un’altra cerchia di persone, con una visione arretrata e più ristretta, sostiene che le donne non siano adatte a giocare a calcio a 5 o calcio che sia. Insieme alle altre ragazze siamo qui per certificare che non è questa la giusta mentalità ma che possiamo dimostrare di poter fare al meglio questo bellissimo sport”. E la famiglia come ha reagito di fronte a questa passione? “C’è da premettere – racconta Alice Ferrara – che io ho iniziato a giocare con i maschi almeno fino a 14 anni quando puoi partecipare ai campionati femminili regionali di futsal. Penso che hai una cosa innata dentro da quando sei bambini. I miei genitori all’inizio non erano molto d’accordo ma la mia perseveranza nel portare avanti questa passione ha fatto sì che io potessi continuare. Hanno visto l’impegno che ci mettevo e così si sono convinti e adesso sono contenti di quanto sto facendo. Punto in alto, spero di poter raggiungere i miei obiettivi”. Festeggiare le donne solo in un giorno determinato dell’anno che senso ha? “Io credo – dice Alice – che sia un po’ ipocrita festeggiare la donna solo in un determinato giorno dell’anno. La donna va rispettata tutti i giorni e gli episodi di violenza che ogni giorno ci vengono presentati dalla stampa fanno capire quanto questa festa valga a poco se non ci sta un rispetto di fondo verso la figura femminile. Penso che l’unico modo di affrontare questo problema sia conquistare sul campo la parità con il mondo maschile, e nel nostro campo e nel nostro piccolo noi proviamo a farlo. In molte nazioni, come negli Usa, la nazionale femminile è molto più conosciuta di quella maschile. Ritornando all’importante discorso della violenza ritengo che sia giusto parlare degli episodi che vedono le donne vittime perché solo così si possono spingere tutte le donne vittime di soprusi e di violenze di denunciare e di uscire allo scoperto. Il coraggio di raccontare la propria esperienza negativa può essere l’unica possibilità per dare coraggio alle altre donne”.