NO ALL’ABOLIZIONE DEL VINCOLO SPORTIVO E AL RICONOSCIMENTO DELLA FIGURA DEL LAVORATORE SPORTIVO. Rinaldi: “ Così si dà il colpo di grazia alle società dilettantistiche già provate dalla pandemia. Daremo battaglia”.
- Posted by Ufficio Stampa
- On 01/03/2021
Abolizione del “vincolo sportivo”, tra cinque anni, e riconoscimento della figura del lavoratore sportivo, a partire dal mese di luglio 2022, con il versamento dei contributi previdenziali per chi supera la no tax area di 10 mila euro annui, sono le maggiori novità contenute nei decreti legislativi per l’attuazione della riforma dello sport da parte del Consiglio dei Ministri. Cambiamenti accolti come un fulmine a ciel sereno dagli addetti ai lavori e anche con una certa preoccupazione sulle ripercussioni che tale riforma potrà avere sul futuro delle società dilettantistiche.
“Si tratta di decisioni importanti che vanno a stravolgere l’attuale assetto delle società dilettantistiche con ripercussioni, facilmente, intuibili sul futuro dell’intero movimento calcistico dilettante –afferma il presidente del Comitato Regionale Lnd Basilicata Piero Rinaldi-. Le nostre società già sono allo stremo per effetto della pandemia che ha bloccato ogni attività da diversi mesi. Con l’approvazione di queste norme avranno il colpo di grazia”.
La Figc, unitamente ad altre federazioni sportive, aveva cercato con una lettera al premier di fermare o, quanto meno, posticipare la riforma dello sport. Ma non c’è stato nulla da fare.
“Dispiace che il Governo non abbia preso in considerazione le ragioni di coloro che, in rappresentanza di decine di migliaia di tesserati e di migliaia di società, avevano cercato di far desistere l’esecutivo dal proprio intento – spiega Rinaldi-. Ma tant’è. Ne prendiamo atto e da adesso per noi, che abbiamo il dovere di tutelare le nostre società dilettantistiche, si apre una stagione di dure battaglie. Ne va del futuro del nostro movimento”.