Calciatore, attento alle strette di mano
- Posted by Ufficio Stampa
- On 01/03/2016
Gesto nobile e qualificante sicuramente da incentivare ma dal punto di vista scientifico mostra qualche crepa: quando starnutiamo mettiamo la mano davanti alla bocca.
I virus del raffreddore, presenti nelle microscopiche goccioline di saliva, si trasferiscono sul palmo e da questo possono contagiare un’altra persona.
Quando si è raffreddati bisognerebbe astenersi da questo saluto. Vita da spogliatoio: promiscuità, lavarsi spesso le mani è uno degli strumenti più validi per ridurre i rischi di contagio. Non basta una strofinatina ma maggiore attenzione: acqua e sapone per almeno 30 secondi.
Non c è solo la rinite da freddo (argomento già trattato in un precedente articolo pubblicato nell’angolo degli esperti) a complicare la vita e le performance del calciatore: l’infezione virale più diffusa nella brutta stagione è il raffreddore, starnuti a raffica, naso che cola e narici tappate, cefalea, riduzione delle prestazioni: è bene saperne di più. D’inverno circolano nell’aria come si di un’autostrada impazzita più di 260 specie diverse di rinovirus, forme virali che scatenano il raffreddore.
Il freddo ne facilita la strada, paralizzando le ciglia nasali che difendono e detergono vie aeree. Inutili gli antibiotici, anzi controproducenti perché distruggono i batteri buoni che colonizzano d abitudine le vie aeree.
No all’ autocura, se il muco diventa giallastro o se c è febbre o mal di orecchio rivolgersi al medico per eventuale terapia antibiotica.
Evitare i luoghi affollati e respirare con il naso che grazie alle ciglia allontana più facilmente i virus, in caso di starnuti e colpi di tosse nelle vicinanze è utile soffiarsi naso per allontanare intrusi.
E’ utile utilizzare soluzioni saline a base di acqua di mare per decongestionare le fosse nasali e facilitare il deflusso di muco, evitando i ristagni su cui germi possono proliferare e aprire la strada ad altre infezioni respiratorie come sinusiti e otiti.
Attenti agli spray decongestionanti, possono costituire pratica dopante, alleviano i sintomi ma se si esagera possono causare una rinite da farmaci che diventerebbe cronica, danneggiando la mucosa nasale. Dura in media una settimana, con un paio di giorni di incubazione ( bruciore naso e gola), fase conclamata e contagiosa con starnuti e senso di pienezza nasale, guarigione grazie all’ attivazione del sistema immunitario.
Per facilitare il lavoro delle difese immunitario utile bere thè leggeri, tisane e camomille dolcificate con miele di eucalipto, ben calde: il calore dilata le narici e idrata le mucose delle vie respiratorie che cosi possono contrastare più efficacemente i virus.
Studi pubblicati sui database della Cochrane ( autorità scientifica tra le più rigorose al mondo in termini di controllo di risultati di ricerche cliniche) favoriscono l’ assunzione di zinco che può ridurre sintomi e durata malattia.