Calcio femminile: aspetti di fisiologia applicata
- Posted by Ufficio Stampa
- On 08/03/2017
Nelle ultime due decadi la partecipazione di atlete femminili alla pratica del giuoco del calcio è notevolmente incrementata. Secondo i dati FIFA, nel mondo ci sono oltre 40 milioni di tesserati praticanti il calcio, ma solo il 3% dei tesserati FIGC sono di sesso femminile.
L’Italia occupa il dodicesimo posto nel ranking mondiale e purtroppo non presenterà nessuna squadra al prossimo mondiale di Germania 2011 del prossimo giugno. Contestualmente all’incremento di partecipanti di sesso femminile alla pratica del calcio, non altrettanto può rilevarsi nella produzione di lavori scientifici sull’argomento, soprattutto per quanto riguarda l’impegno energetico richiesto in una gara di calcio. E’ soprattutto di questo dato che si necessita per la valutazione funzionale dell’atleta, specialmente nell’ottica della programmazione degli allenamenti e della loro periodizzazione.
Il calcio è una disciplina complessa nella sua analisi: le sue prestazioni sono prevalentemente di tipo aciclico, con impegno metabolico intermittente di tipo aerobico-anaerobico alternato. Al fine di quantizzare l’impegno metabolico di una partita di calcio, è importante conoscere l’analisi delle diverse fasi del match e paragonarle con i dati rilevati relativi ad almeno una delle variabili metaboliche misurabili, quale ad esempio la Frequenza Cardiaca (FC), (Krustrup et. al 2005). La distanza percorsa dalle calciatrici durante una partita è stata valutata essere in media 8471 ± 2200 metri (Davis et al 1993) coperti da fasi di diversa intensità (cammino, corsa, corsa veloce, scatti, cambi di direzione, corsa all’indietro, fasi di possesso di palla e controllo).
Ancora non meglio investigate sono le differenze tra i diversi ruoli ricoperti dalle calciatrici, ma i dati sulla distanza percorsa e sulle diverse modalità di copertura possono rappresentare già un primo punto di partenza nell’analisi del modello di prestazione. Utile anche al fine di stabilire il modello di prestazione sul campo, definire attraverso misure di laboratorio le capacità funzionali cardiorespiratorio e quelle di potenza muscolare. Bene si prestano con tali finalità test eseguiti al nastro trasportatore con modalità di tipo incrementale e massimale, con contestuale valutazione dei gas espirati e con misure di frequenza cardiaca. I dati ottenuti da un nostro recente studio (Sproviero et al., 2011) su un gruppo di calciatrici della massima serie nazionale documentano che la potenza aerobica (espressa come valori di consumo di Ossigeno (VO2) massimo, normalizzato per il peso corporeo, pongono le calciatrici da noi studiate a livelli superiori a quelle delle pari età ma sedentarie e poco al di sotto delle atlete di resistenza. Tali valori tuttavia si attestano a livelli inferiori rispetto a quelli di pari età di sesso maschile e ciò trova giustificazione nella diversa percentuale di massa grassa che è maggiore nelle donne. Anche in questo caso però nelle donne la percentuale di massa grassa, pur essendo più elevata rispetto ai pari età maschi, è tuttavia minore rispetto alle pari età di sesso femminile ma sedentarie. Il dato va giustamente interpretato alla luce degli effetti indotti dagli allenamenti cui le calciatrici si sottopongono. I valori di VO2 alla soglia anaerobica da noi rilevati si attestano intorno al 80% del massimale, valore riscontrato anche da altri autori e in particolare sulle calciatrici della Nazionale Italiana di Calcio Femminile (Faina et al., 1994). Analoghe considerazioni sono valide quando il parametro di valutazione adottato è la Frequenza Cardiaca (FC). Relativamente alle caratteristiche meccanico- muscolari, i valori di massima potenza muscolare degli arti inferiori esibiti dalle calciatrici del nostro studio (Sproviero et al, 2011) con salti effettuati sulla pedana dinamometrica, pongono le nostre atlete al di sopra delle pari età sedentarie ma a valori più bassi di quelli documentati negli sport in cui il salto verticale è determinante per la prestazione, quale ad esempio il volley. Come detto in precedenza i valori prestazionali ottenuti in laboratorio sono di notevole importanza quando rapportati ai valori ottenuti durante la partita di calcio.
In Letteratura non sono presenti molti lavori scientifici in cui è stato direttamente misurato sul campo l’impegno metabolico. Nei nostri studi (Sproviero et al. 1995 e Sproviero et al 2011), l’uso di un dispositivo telemetrico (KOSMED K2) ha consentito di effettuare misure dirette sul campo di VO2 e di FC. Il trend esibito dalle due variabili è stato differente, con valori di FC che presentavano maggiori escursioni differenziali rispetto a quelle di VO2. Tale dato può essere interpretato considerando che il debito di ossigeno alattacido contratto durante le fasi di alta intensità è elevato e che questo, come ben noto, influenza di più l’andamento della FC, attraverso il sistema simpatico, che non il trend del VO2 (Sproviero et al. 2003). I valori medi di VO2 sono stati misuranti durante l’analisi della partita di calcio disputato dal nostro campione di calciatrici di sesso femminile intorno al 43% dei valori massimali ottenuti in laboratorio. Tali dati confermano l’andamento alterno dell’impegno metabolico della partita di calcio (aerobico-anaerobico alternato) e la presenza di fasi a diverso impegno rappresentate da sprint ad alta intensità accanto a fasi di recupero attivo rappresentate da corsa e jogging. La possibilità di migliorare le prestazioni attraverso un incremento delle fasi ad alta intensità deve indirizzare gli esperti di tecniche di allenamento verso una progettualità mirata a tale scopo. In tal modo la capacità prestativa delle calciatrici si approssimerà sempre di più a quella dei calciatori maschi del periodo post-pubere (Sproviero et al 1995).
Egidio Sproviero
Responsabile USS Riabilitazione Ospedale “Lentini” di Lauria ASP Potenza
Bibliografia:
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Krustrup P., Mohr M, Ellingsgaerd H, Bangsbo J: Physical demands during an elite female soccer game: importance of training status. Med Sci Sports Exerc 2005 Jul: 37 (7):1242-8
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Davis JA, Brewer John: Applied Physiology of female soccer players. Sports Medicine 1993; 16 (3): 180-189;
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Sproviero E., De Vito G. Assessment of Physiological characteristic and match energy expenditure in elite female soccer players. XX Congresso Internazionale di Riabilitazione Sportiva e Traumatologia – Health for the Football Player – Prevention, Diagnosis, Surgery and Rehabilitation. 12-13- marzo 2011 Convention Centre – Trade Fair District – Bologna, Italy. Libro degli Atti (Abstract Book) pag. 184.
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Faina M., Evangelista g., Seriacopi D.,: Physiological characteristic of top level female soccer players, Congresso FMSI , 1994
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Sproviero E., De Vito G., Bernardi M., Marchettoni P., Felci U., Macaluso A., Casciello G: Athletical differences between young male and female soccer players; First Congress of the European Association of Sports Medicine EURASM Brussels- Belgium, 18-20 Novembre 1995 Abstract Book: pag. 53.
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Sproviero E., De Vito G., Felci U., Marchettoni M.: La frequenza cardiaca quale indice indiretto del costo energetico della partita di calcio. Notiziario settore Tecnico F.I.G.C., N° 3- 2003: 41-45.
La foto ritrae delle calciatrici a Portsmouth, Inghilterra, nell’anno 1917.