Promozione, le finaliste di Coppa/1: Atletico Lauria
- Posted by Ufficio Stampa
- On 04/03/2019
LAURIA – Il calcio a Lauria dopo alcuni anni difficili può ritornare in auge grazie a quanto sta cercando di fare la dirigenza dell’Atletico. Un’occasione prestigiosa per tornare a mettersi in luce la può offrire la finale di Coppa Italia di Promozione – Trofeo Mauro Tartaglia. Una finalissima a cui la compagine valnocina arriva al termine di un percorso praticamente senza troppi patimenti con quattro partite disputate di cui tre vinte e una persa quando nel match di ritorno del primo turno l’Atletico ha ceduto fuori casa per 1-0 al Castelluccio dopo che nel match di andata aveva saputo imporsi per 4-0. Le vittorie nel girone di semifinale contro Oppido e Anzi hanno catapultato il Lauria all’epilogo finale del Trofeo. Alla vigilia di questo importante appuntamento il Lauria ci arriva dopo la sonante vittoria in campionato sul campo del Castelluccio per 1-4 grazie ai gol di Puoli, Pioggia (doppietta) e Favieri a legittimare un primo posto in classifica con un discreto vantaggio proprio sul Brienza, avversario in Coppa. Prima della finale abbiamo fatto un tour all’interno dell’ambiente lauriota cogliendo impressioni e auspici di tre figure importantissime nell’Atletico: il presidente Franco Atzori, l’allenatore Biagio Riccio e il capitano Michele Malito che nelle mini-interviste che seguono fanno il punto in casa Lauria prima della finalissima di Tito.
FRANCO ATZORI, presidente dell’Atletico Lauria ha 54 anni, è titolare di un’impresa di costruzioni e vive a Lauria da 30 anni pur essendo originario di Grumento Nova. Sposato, è padre di due figli di cui uno gioca proprio nell’Atletico.
Quali sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“La finale di Coppa rappresenta il primo obiettivo importante per la società dopo tre anni in cui abbiamo vinto i campionati nei quali ci siamo cimentati. Il successo in campionato è nei piani della società e allo stesso modo la conquista della Coppa è anch’esso un obiettivo che ci eravamo prefissati di conseguire a inizio stagione. L’avversario però è di tutto rispetto e ci impegneremo al massimo per regalarci questo successo”.
Come potrebbe definire il progetto dell’Atletico Lauria?
“L’ossatura della società è composta da me, dal mister e da Saverio Miraglia. Partendo tredici anni fa col settore giovanile, alla conclusione naturale di quel percorso eravamo a un bivio, o lasciare tutto o continuare con i campionati per adulti. Abbiamo scelto di continuare e siamo riusciti a valorizzare molti ragazzi della zona come i fratelli Cosentino. Nostri ragazzi sono andati in club importanti come a Udine e Ascoli. A questi ragazzi abbiamo affiancato uomini di esperienza in modo da far crescere i giovani in maniera appropriata. Siamo sempre riusciti a creare un ottimo gruppo ogni anno. Arrivano i risultati perché c’è una grandissima organizzazione e programmazione dove ognuno rispetta i ruoli stabiliti”.
Il momento più esaltante da quando è a capo della società?
“Sono esaltanti tutti e tre gli anni vissuti nei campionati regionali. Vincenzo ogni anno è semplice dire che va tutto bene. Non abbiamo vissuto momenti difficili. Ricordo in Seconda Categoria la lotta fatta col Tramutola, lo scorso anno in Prima la vittoria col Tito e quest’anno ritengo che sia stata la vittoria all’andata a Tito a farci prendere il volo e a darci la consapevolezza che avevamo indovinato il gruppo ed eravamo sulla buona strada. A Miglionico abbiamo perso per infortunio Silvano Cersosismo (fuori due mesi) ma in questi due mesi abbiamo capito che il gruppo c’era e siamo riusciti a superare questo momento difficile. Ora sono ritornati sia Silvano (Cersosimo, nda) e Atzori dopo i rispettivi infortuni e ora siamo al completo e speriamo di ben figurare in finale”.
BIAGIO RICCIO, allenatore del Lauria compirà 64 anni il 6 marzo, il giorno della finale di Tito. Sposato e padre di due ragazze, si occupa della gestione del gas metano della Zona Sud. Seconda. Nella sua storia da calciatore vanta esperienze in squadre locali di Seconda e Prima Categoria mentre come allenatore ha iniziato con la scuola Pro Calcio Vallenoce di Lauria. “Ho comunciato a 50 anni con questi ragazzi che ora compongono anche la prima squadra, vincendo tanti titoli negli Allievi e qualcuno di loro è gioca ancora con noi mentre altri come Maurizio Cosentino, ora è ad Ascoli mentre Lorenzo Reale è alla Pro Patria. Opero in una bellissima società che mi sostiene e insieme a me ha deciso di far tornare il calcio dei grandi a Lauria” commenta orgoglioso Riccio.
Come vive la vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“Ci sono sensazioni positive perché la mia è una squadra che gioca bene e ce la possiamo giocare con tutti, siamo fiduciosi sapendo di incontrare una squadra esperta, forte. Ce la giocheremo fino alla fine, poi il campo decreterà il vincitore”.
Come giudica il cammino in questa competizione?
“In Coppa non abbiamo avuto grossi problemi per qualificarci, il cammino è stato abbastanza lineare e l’approdo in finale mi sembra il giusto premio per quanto dimostrato”
Un momento da ricordare vissuto durante la Coppa?
“Mi piace sottolineare riferendomi al cammino che abbiamo fatto in Coppa che grazie anche ai risultati che abbiamo ottenuto siamo riusciti a far giocare e a far acquisire esperienza ai molti giovani che abbiamo in rosa”
Un pregio e un difetto della sua squadra?
“La mia squadra ha un difetto ed è quello che se allenta la tensione tende un po’ a sfilacciarsi nei reparti e soffriamo. Dobbiamo giocare tutti vicini, è successo all’andata soprattutto, ora le cose sono migliorate di molto. Il pregio è che siamo una squadra bella da vedere e che esprime un bel gioco”.
MICHELE MALITO, centrocampista, è il capitano e uno dei senatori non solo dell’Atletico Lauria ma di tutto il calcio regionale lucano che ha percorso in lungo e in largo attraversando varie categorie, vari club e tanta esperienza. Nato a Vallo della Lucania 38 anni fa, risiede a Lauria. E’ originario di Ascea, è sposato ed è padre di due bambine e di professione fa l’operaio. La sua carriera calcistica, come detto, si snoda lungo l’arco temporale di oltre vent’anni dagli esordi nel settore giovanile della Battipagliese, a 17 anni a Eboli con tre anni in D e la vittoria di un campionato di Eccellenza campana. Nell’agosto 2001 l’approdo alla Ruggiero Lauria con un terzo posto finale e la sconfitta in Coppa Italia di Eccellenza contro l’Asc Potenza a Pisticci. Ancora due promozioni fallite in Serie D per un nonnulla con la Ruggiero, poi le esperienze col Valdiano in Eccellenza, Genzano in Serie D. Ritornato poi di nuovo al Valdiano per due stagioni in fotocopia caratterizzate da due secondi posti in campionato e da altrettante finali di Coppa Italia di Eccellenza perse contro Potenza e Viggiano. Dopodichè la carriera di Malito si ferma a Moliterno dove si infortuna gravemente ai legamenti. Poi il lento recupero e una chance regalata dal Valdiano (stavolta in Eccellenza campana e solo per la preparazione) e poi l’approdo a Latronico sempre dovendo gestire impegni sportivi con quelli importantissimi lavorativi. “Poi la società nuova di Lauria in Seconda Categoria mi ha voluto – racconta Malito – e piano piano con loro le cose sono andate bene fino ad arrivare in Promozione. Volevo smettere ma poi abbiamo vinto la Prima Categoria e quest’anno mi sono lasciato convincere a fare il campionato di Promozione. La squadra è stata costruita bene, l’appetito vien mangiando e mi sono fatto convincere ad andare avanti. Sull’Eccellenza? Non è detto vedremo”.
Quali sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“Abbiamo dalla nostra parte una grandissima società che non ci fa mancare nulla e che non ci mette pressione. Settimana per settimana ci alleniamo al meglio per provare a vincere la domenica. La finale è una partita secca, chi ha più colpi spara, loro a Lauria hanno fatto una bella impressione soprattutto in attacco con Campisano, i fratelli Leone e Spinelli. L’unico reparto più leggero del Brienza potrebbe essere la difesa ma sono attrezzati per vincere il campionato. Saranno gli episodi a risolvere la finale come accade spesso in una gara secca”.
Come giudichi il cammino in questa competizione?
“Per noi è stato un po’ complicato giocare perché durante la settimana è difficile poterci essere per gli impegni lavorativi. Alla fine però tutti si sono resi disponibili. Nel primo turno col Castelluccio il 4-0 è stato un risultato troppo largo tant’è vero che al ritorno abbiamo perso. Contro l’Oppido nel triangolare abbiamo vinto senza troppi problemi mentre qualche problemino in più ce l’ha creato l’Anzi che ci ha sorpresi”.
Se dovessi descrivere il gruppo di cui fai parte cosa diresti?
“Io sono stato in parecchi spogliatoi e devo dire che questo oltre che ad essere fatto di soli amici, dai più grandi ai ragazzini, è caratterizzato da una bella armonia. Prima di essere compagni di squadra siamo amici ed essendo così siamo un gruppo unito, in cui ti viene voglia di farne parte e di fare le cose. Anche se la sera sono stanchissimo e magari ho impegni familiari, comunque vado al campo perché c’è il piacere di stare col gruppo, tutti insieme. Un gruppo così si può definire solo come fantastico, quello che tutti gli allenatori vorrebbero”.
Cosa dovrete fare per vincere la Coppa e chi potrà essere secondo te l’elemento decisivo della vostra squadra?
“Per le qualità tecniche penso Silvano Cersosimo. E’ uno di quei giocatori che ti dà sicurezza, qualità e giusta esperienza. Per l’esplosività confido in Saverio Maimone e Andrea Puoli. I presupposti ci sono per fare bene, nessuno vuole perdere però l’arroganza di dire che vinciamo o perdiamo per colpa di qualcuno non c’è. Ogni cosa che otterremo sarà quella che avremo saputo conquistarci sul campo. Ce la giocheremo fino alla fine”.