Promozione, le finaliste di Coppa/2: Brienza
- Posted by Ufficio Stampa
- On 05/03/2019
BRIENZA – Il cammino verso la finalissima di Tito è cominciato per il Brienza lo scorso agosto quando team del presidente Mario Margherita ha battuto per 4-0 il Raf Vejanum nella gara di andata mettendo in cassaforte la qualificazione poi legittimata nel match di ritorno con il successo esterno per 1-0. Senza troppi patimenti neanche il triangolare di semifinale per i burgentini con successi contro Santarcangiolese e San Cataldo che hanno permesso ai biancoazzurri di arrivare alla finale di Tito con un bottino di quattro vittorie in altrettante gare e uno score pesante di 11 gol realizzati a fronte dell’unico subito proprio nel match inaugurale del triangolare di semifinale contro i santarcangiolesi. A dimostrazione che l’attacco sia il “quid” in più del team burgentino proprio l’ultimo match ufficiale prima di questa finalissima. Domenica i ragazzi di mister Gerardi hanno espugnato il campo di Miglionico con un perentorio 0-5 frutto dei gol di Tolve, la doppietta di Costanzo e i gol di Campisano e Margherita. Insomma una squadra ampiamente votata allo spettacolo che vorrà confermarsi anche nella finale di Coppa dove andrà in scena un sensazionale antipasto del duello promozione che si protrarrà anche in campionato con il Lauria. A farci da “Cicerone” nel groviglio di sensazioni e di aspettative prima della finalissima in casa Brienza il presidente Mario Margherita, il tecnico Antonello Gerardi e il capitano dei burgentini Giovanni Di Vincenzo.
MARIO MARGHERITA, alla soglia dei cinquant’anni il presidente del Brienza è pronto a regalarsi una grande gioia. Sposato e padre di due ragazze, nella vita fa l’imprenditore e da dieci anni è a capo del sodalizio burgentino.
Quali sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“Vogliamo vincerla questa Coppa, sarebbe la prima volta. C’è ovviamente grande attesa nella squadra, nella dirigenza e anche i ragazzi che ci seguono si stanno organizzando al meglio. Essendo stata rinviata nelle scorse settimane devo dire che l’attesa si è prolungata e con essa anche la “soffferenza”. Ci tengo affinchè questo trofeo possa essere nostro ma allo stesso tempo desidero tantissimo che Brienza approdi in Eccellenza o vincendo il campionato o attraverso i play off”.
Come potrebbe definire il progetto della vostra società?
“Il mio primo obiettivo è riportare la gente al campo. La squadra quando l’ho presa era stata abbandonata, siamo a un 70% di questo lavoro. Manca qualcosa a questo paese, manca quel po’ di voglia di fare questo salto. Da un punto di vista tecnico sono soddisfatto anche per mister Gerardi che sta qui da sette anni e vorrei che anche lui potesse raggiungere questo obiettivo. È un ragazzo molto preparato e molto serio, ci tiene moltissimo e si è creata una grande amicizia. Finchè va bene così, perché cambiare? Riguardo l’impianto di gioco abbiamo un cruccio, quello della copertura della tribuna che purtroppo ancora non si è realizzata. E’un peccato. I traguardi che ci siamo prefissati anche con la Juniores sono stati raggiunti ora bisogna concludere al meglio. Ho fiducia nella squadra. Con Lauria c’è un grande rispetto e sarà una bella festa per tutti comunque vada. Ce lo meritiamo entrambi questo successo. Siamo determinati a dare il massimo e a fare del nostro meglio per alzare quella Coppa”.
Il momento più esaltante da quando è a capo della società?
“E’ stato lo spareggio play off promozione col Senise che perdemmo in casa 1-0. Gli spalti erano pienissimi, 700-800 persone. Purtroppo non è successo più da quella volta e pur avendo perso ai supplementari quella sfida importantissima comunque mi si è riempito il cuore vedendo la nostra gente in massa starci vicino. Spero di poter ripetere quello spettacolo di pubblico magari festeggiando una bella vittoria”.
ANTONELLO GERARDI, ha 45 anni, single di Lagopesole, nella vita svolge un’attività commerciale per conto di Tim. Da giocatore ha iniziato nel settore giovanile del Potenza, giocando poi con l’Avigliano in Serie D, poi Veno犀利士 sa e Avigliano in Eccellenza, Tricarico, Brienza e Lagopesole in Promozione. La sua carriera da calciatore si è interrotta a 31 anni “quando laureatomi in Scienze Motorie colsi l’occasione di poter allenare a Possidente e mettermi alla prova in un’esperienza che da tempo desideravo di fare. A Possidente ho vinto il campionato Allievi portando poi quei ragazzi in Seconda Categoria che ho vinto” racconta il tecnico che per il settimo anno consecutivo è a Brienza dove è approdato nel 2011-2012 in Prima Categoria.
Quali sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“Mi sto violentando (sorride, nda), non sono un tipo molto tranquillo e sto cercando di rimanere calmo e dare serenità ai miei ragazzi. Non so se ci riuscirò, ci stiamo giocando il campionato, siamo in finale e spero che l’ambiente resti sereno e di contribuire a creare in tutti i miei ragazzi l’atteggiamento giusto per poter fare bene”.
Come giudica il cammino in questa competizione?
“Era uno dei nostri obiettivi, siamo riusciti ad approdare a questo bel traguardo facendo leva sul nostro lavoro. Abbiamo avuto un cammino senza troppi intoppi e siamo coscienti anche della nostra forza. Dunque il giudizio su quanto fatto fino ad ora non può che non essere positivo”.
Un momento da ricordare vissuto durante le partite di Coppa?
“Sicuramente l’intensità dimostrata in queste partite, non abbiamo mai snobbato la competizione. C’è stata sempre una giusta tensione nonostante si giocasse in infrasettimanale e per dei non professionisti questa cosa è sempre difficile da gestire”.
Un pregio e un difetto della sua squadra?
“Il pregio è il gruppo altrimenti risultati non se ne potrebbero avere, un difetto è che a volte ci guardiamo troppo allo specchio e ci distraiamo rischiando di compromettere quanto di buono riusciamo a fare”.
GIOVANNI DI VINCENZO, portiere del Brienza è nato a Casoria (Napoli) nel 1990. Fidanzato, vive a Tramutola dove lavora. Il suo percorso calcistico è iniziato in una società di settore giovanile affiliata al Napoli. Dopo l’incontro con la Basilicata con l’approdo a Potenza a 17 anni nella Beretti è l’approdo in prima squadra con Arleo oltre a qualche presenza in Serie C1, di cui una all’ultima giornata con l’Arezzo. Poi un’esperienza alla Battipagliese in Eccellenza con relativa vittoria del campionato e successivamente l’approdo al Francavilla in Sinni per due anni in Serie D. Poi Sapri in Eccellenza e dopo Sporting Lauria, l’esperienza con il Rossoblù Potenza allenato da Camelia fino ad arrivare al Villa d’Agri per quattro anni e mezzo e l’approdo al Brienza.
Quali sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento stagionale?
“Queste sono partite che tutti gli atleti vorrebbero giocare. Ci sono sensazioni positive, conosciamo il nostro potenziale e anche quello del Lauria che sta dimostrando anche in campionato il suo valore. Il morale è alto, sappiamo quello che dobbiamo fare e che possiamo farcela”.
Come giudichi il cammino in questa competizione?
“La squadra è stata costruita per vincere, lo sappiamo ma purtroppo il calcio non è una scienza esatta. Abbiamo perso qualche punticino in casa ma sicuramente si tratta di un cammino positivo. In Coppa non è stato difficilissimo, le partite sono poche e sono arrivate in un momento dove stavamo molto bene sia fisicamente che dal punto di vista del morale. Dunque il fatto che siamo qui è ampiamente meritato. Siamo concentrati nel voler ottenere questo trofeo anche per i tifosi che quest’anno si sono avvicinati particolarmente alla squadra e che ci stanno facendo sentire il loro calore e il loro sostegno. Vogliamo regalare loro questo successo anche per ringraziarli di quanto stanno facendo per noi”.
Se dovessi descrivere questo gruppo cosa diresti?
“Il nostro gruppo è formato da persone adulte, mature anche di età. Siamo esperti, c’è un grande entusiasmo tra di noi e non sempre succede anche dal punto di vista dell’amalgama. Dobbiamo cercare di portare i risultati a casa e andiamo tutti nella stessa direzione”.
Cosa dovrete fare per vincere la Coppa e chi potrà essere secondo te l’elemento decisivo della vostra squadra?
“Nel nostro gruppo abbiamo un reparto offensivo importante e gli attaccanti saranno fondamentali ma la ricetta giusta è solo andare ad affrontare queste gare con umiltà e serenità, cose che che ti permettono di giocare bene. La troppa tensione a volte ti gioca contro, sappiamo quello che andrà fatto ma anche i nostri avversari sanno come si vincono le partite. Anche la fortuna avrà il suo peso. Ce la meritiamo questa vittoria in primo luogo per il presidente che fa tantissimo per noi e che fa di tutto con la società per metterci nelle condizioni migliori per fare bene e vincere”.